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Pagamenti con Criptovalute: opportunità o forzatura?

Se hai sentito parlare dei pagamenti in criptovalute tramite la news di Elon Musk che avrebbe accettato Bitcoin come mezzo di pagamento per Tesla, complimenti perché sei aggiornato, ma male-aggiornato.

La prima news, arriva il 24 marzo (https://www.bloomberg.com/news/articles/2021-03-24/you-can-now-buy-a-tesla-with-bitcoin-elon-musk-says) , quando Tesla comunica di accettare Bitcoin come forma di pagamento. In seguito, 13 maggio 2021, il dietro-front: Tesla non accetterà più Bitcoin come mezzo di pagamento a causa di un eccessivo consumo di energia da parte dei validatori e quindi un impatto ambientale eccessivo (https://www.bbc.com/news/business-57096305) Infine, Tesla accetterà ancora Bitcoin perché si è scoperto che le energie utilizzate sono per buona parte “green” (https://www.bbc.com/news/business-57924354). Insomma, un tira e molla certamente non edificante per il settore delle Criptomonete che soffre già ahimè di tanti, troppi pregiudizi, tutti peraltro smontabili puntualmente e dati alla mano. Detto questo, le Criptomonete rappresentano indiscutibilmente un’alternativa importante alle valute tradizionali con corso legale (in Europa parliamo di Euro, €). Per chi e come? Iniziamo dicendo, che il procedimento di integrazione delle Criptovalute come mezzo di pagamento in un’attività non è un’azione di tipo “ON – OFF”. Con questo non intendo che serve sudare sette camicie per usarle, ma semplicemente che serve avere le idee chiare sul perché usarle e sul come gestirle una volta ricevute. Mi capitava di parlare ad inizio luglio con un ingegnere di Modena, si occupa di trasformatori elettrici per l’alta e altissima tensione.
Ogni commessa, gli vale almeno mezzo milione di euro e il suo mercato di riferimento è l’Africa. Molte nazioni africane sono nella Black List o Grey List del OFAC, istituzione internazionale per il monitoraggio del riciclaggio di denaro. Mi raccontava che spesso, troppo spesso, le banche su cui si appoggia congelano i fondi provenienti dai suoi clienti in quanto appunto provenienti da queste zone osservate particolari. Mi spiegava che non poteva permettersi di rimanere scoperto per così tanto tempo. Addirittura, talvolta, i soldi non poteva nemmeno incassarli fino a quando non avesse iniziato il lavoro per poter fornire delle fatture di acquisto del materiale. In entrambi i casi, si trovava con uno scoperto di cassa: o sull’inizio del’appalto oppure in fase avviata.
Perché le Criptomonete potrebbero risolvere il suo problema? Perché è vero, che alcune banche non operano proprio legittimamente e le banche della Comunità Economica Europea fanno bene ad essere sospettose.
Ma allora, perché non usare un intermediario di cambio di Criptovalute, che di controlli ne deve fare a bizzeffe, quale garante della transazione. Il cliente africano (in questo caso) potrebbe comprare criptomonete tramite la sua valuta locale e per farlo, dovrebbe sottoporsi a tutte le verifiche del caso, sia sui soci, sia sull’azienda stessa.
Una volta passati i controlli, potrebbe inviare le Criptovalute e il ricevente può a questo punto liquidarle e farsi bonificare il controvalore sul proprio Conto Corrente. Sia chiaro. Anche il ricevente dovrà sottostare ai medesimi controlli del mittente.
Ma stiamo parlando di transazioni di un certo importo. Probabilmente investire del tempo per chiarire la propria situazione potrebbe giovare nel futuro a seguire, facendo risparmiare altrettanto tempo.
Un altro caso pratico di utilizzo è nei casi dei commerci internazionali, ma non più necessariamente per superare difficoltà bancarie.

In questo caso possiamo focalizzarci sulle commissioni di cambio-valuta delle banche tradizionali. Siamo d’accordo, esistono anche Istituti di pagamento digitali che hanno commissioni sensibilmente più basse, ma non tutti li usano.
Ti è mai capitato di rimetterci anche il 20% del controvalore di una transazione perché hai inviato un pagamento in una valuta, ma il destinatario doveva (o voleva) riceverne un’altra? Beh, a me sì, e posso garantirti che non è stato piacevole. Ecco perché, sulla stessa linea di quanto detto prima, le Criptovalute rappresentano un mezzo molto economico nel trasferimento di denaro, ma anche di conversione di denaro. Pensa che per convertire una valuta tradizionale in Criptomoneta puoi scendere come commissione fino allo 0.1%.
E di marketing e mappe tematiche non ne hai mai sentito parlare? Beh, è il caso della Lambruscheria di Modena, che vede il suo titolare Alessio Bardelli fra i ristoratori più all’avanguardia di tutta Italia in merito all’accettazione delle Criptovalute nel suo esercizio commerciale, sia per pagamento in loco, sia per acquisto sul e-commerce. In questo caso, Alessio confessa che le Criptovalute non hanno rappresentato una fetta importante del mercato di compravendita del vino, ma gli hanno comportato un’esposizione mediatica senza precedenti, portandolo anche a relazionare in importanti Summit di ristoratori italiani.

Questo perché? Perché al momento le Criptovalute sono poco utilizzate e in questo momento, un grande risultato è ottenibile per effetto della visibilità e della percezione di avanguardia trasmessa al cliente. Ma chi primo arriva, alloggia meglio oggi in campo di marketing e anche domani, quando le criptomonete saranno diffuse capillarmente e gli esercenti che avranno avuto del tempo per allenarsi con questa tecnologia, batteranno nettamente gli improvvisati. Ultimo aspetto, ma non certo meno importante, è che un mezzo di pagamento in criptovalute è molto meno facilmente clonabile rispetto alle tradizionali carte di debito/credito utilizzate spesso nei negozi. Sai perché?
Perché un pagamento in criptovaluta va autorizzato mediante un SMS di conferma, un’autenticazione a 2 fattori con un codice che varia ogni 20 secondi oppure con una email di conferma. Oppure anche tutti e tre assieme.

Una carta di debito/credito invece, ha dei codici di validazione che nella stragrande maggioranza dei casi sono statici: numero di carta, scadenza, codice di sicurezza CVV/CVV2. Capisci bene che clonare stringhe statiche sia abbastanza semplice, rispetto a dover rendere vulnerabili contemporaneamente un account delle criptomonete e/o un indirizzo email e/o un cellulare.
Riassumendo, possiamo dire che le Criptomonete sono particolarmente utili per pagamenti verso stati dove le banche possono risultare poco affidabili, per pagamenti internazionali e intervalutari, per fini di marketing e per una maggiore sicurezza nelle transazioni. Se hai un esercizio commerciale, o se ti interessa approfondire questo argomento, lascia i tuoi dati con anche il link al tuo esercizio commerciale, e verrai ricontattato brevemente. La partenza è quello che ferma la maggior parte delle persone Mike

 

„Vuoi maggiori informazioni? Contattaci subito!“

Tags: bitcoin, Criptovalute

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